La pubblicazione si articola in tre capitoli.
Il primo capitolo sintetizza un approccio alla gestione del rischio clinico di carattere sistemico con riferimento al processo aziendale per la gestione del rischio, al ruolo del responsabile del processo e alla mappatura dei rischi come primo step del processo.
Nel secondo capitolo viene illustrata la metodologia proposta per la mappatura tramite la consultazione come possibile metodo per la mappatura dei rischi aziendali con lo scopo di determinare le priorità di intervento. La metodologia, tradotta nel "Progetto Giano", è utile quando è necessario identificare le priorità di intervento in una porzione di Azienda Sanitaria (Struttura Complessa, Dipartimento o Aree Omogenee di Azienda Ospedaliere o USL) o in organizzazioni a minore complessità, comunque caratterizzate da un patrimonio informativo più contenuto rispetto all'Azienda Sanitaria nel suo complesso, nel nostro caso le Strutture Residenziali.
Il terzo capitolo fornisce un esempio applicativo della metodologia della consultazione implementata nell'ambito di ASL con il coinvolgimento delle relative strutture residenziali e ne descrive: le fasi di sviluppo, i risultati a livello di struttura residenziale e a livello di azienda.
Lo Studio EmmEffe ha messo a punto uno specifico strumento di autovalutazione che permette alle strutture residenziali di documentare mediante un self-assessment il rispetto delle indicazioni dell’ISS e di identificare piani di miglioramento/mitigazione dei rischi per quanto ritenuto necessario.
L’articolo, dopo una sintetica descrizione del contesto, riferisce gli obiettivi del progetto, i vantaggi per le diverse parti interessate, l’approccio metodologico, le fasi di progetto ed i risultati ottenuti.
Dai risultati ottenuti emerge l’utilità di applicazione dello strumento nell’ambito della singola struttura residenziale, ma anche il fatto che la progettualità potrebbe essere sviluppata nel contesto della rete delle strutture residenziali di gruppo e/o di singola Azienda Sanitaria Locale (ASL o ULSS). Un approccio sistemico permette di sviluppare una visione d’insieme territoriale che permetterà di attivare, con gruppi di lavoro interaziendali, la definizione delle modalità operative per tradurre nella pratica le barriere alla gestione del rischio COVID correlato.
(*) CEPAS è un Istituto di Certificazione delle Competenze e della Formazione, costituito nel 1994 per rispondere all’esigenza del mercato di valorizzare le attività professionali con la massima garanzia di competenza ed esperienza.
CEPAS è “Full Member” di IPC (International Personnel Certification Association), unica associazione che, a livello mondiale, raggruppa i più importanti Organismi di Certificazione degli Auditor e dei Corsi di Formazione nonché alcuni Enti di Accreditamento.
Edizione Franco Angeli – 2018
Bizzarri G., Canciani M., Farina M.
Il volume è un aggiornamento alla pubblicazione 2012 che sviluppa la visione d’insieme degli approcci e degli strumenti per la gestione del rischio clinico di carattere sistemico ed introduce strumenti e tecniche per valutare l’opportunità di andare in auto-assicurazione del rischio. Nel primo capitolo è illustrata la gestione aziendale e strategica del rischio clinico che prende avvio dalle strategie aziendali declinate nel Piano Strategico triennale (Piano delle Performance) e porta allo sviluppo del rischio clinico in un Piano di Settore specifico, con progetti annuali per la gestione del rischio clinico. Sono trattati inoltre alcuni elementi relativi alle nuove logiche della norma ISO 9001:2015 che richiede un approccio «Risk Based Thinking».
Nel secondo capitolo sono analizzati approcci e possibili metodi per la mappatura del rischio clinico aziendale, finalizzati sia a determinare le priorità di intervento nell’ambito del rischio clinico sia a valutazioni di opportunità relative alla possibilità di introdurre la gestione in auto-assicurazione (autoritenzione) del rischio. Per quest’ultimo aspetto sono illustrate le tecniche di epidemiologia del rischio finalizzate anche alla determinazione del fondo rischi aziendale. Le tematiche sono contestualizzate anche nel nuovo quadro legislativo nazionale, Legge 24/2017 in merito alla «responsabilità professionale».
Il terzo capitolo completa la parte di “sistema” con un approfondimento sul processo di gestione del rischio clinico fornendo una panoramica applicativa sui suoi principali strumenti adottabili ed adottati a livello Aziendale e Regionale.
Ai tre capitoli di carattere metodologico segue un quarto capitolo che riassume una serie di casi sviluppati presso Organizzazioni Sanitarie e Regioni, che illustrano esempi di applicazioni pratiche delle tecniche e degli strumenti utilizzati, con i relativi risultati ottenuti.
La diffusione degli strumenti in diverse aree aziendali e la concretezza dei risultati raggiunti hanno convinto gli Autori a descrivere, divulgare e condividere queste esperienze allo scopo di aumentare la sicurezza dei pazienti.
Attraverso il volume si intende diffondere le conoscenze acquisite e le esperienze maturate, con l’auspicio che possano fornire spunti concreti per la loro applicazione presso altre strutture ed Organizzazioni Sanitarie e Scientifiche.
Con il testo, inoltre, si intende stimolare un momento di riflessione finalizzato non solo ad approfondire ed applicare i diversi approcci alla gestione del rischio clinico, ma anche a dimostrare come il coinvolgimento diretto, assiduo e consapevole dei professionisti sia l’elemento fondamentale per consentire al progetto di Clinical Risk Management di effettuare il salto di qualità tanto atteso ad auspicato.
Gli autori
• Giancarlo Bizzarri Dopo aver sviluppato un’esperienza ventennale nell’ambito della consulenza di direzione presso le principali aziende sanitarie, socio-sanitarie e sociali, Agenzie Regionali a livello Nazionale, ha ricoperto il ruolo di Direttore di Dipartimento e Direttore della Programmazione e Controllo di Gestione della Azienda ULSS 9 di Treviso. Oggi opera come consulente e formatore coordinando significativi progetti di riorganizzazione, revisione dei processi e sviluppo delle competenze nell’ambito della sanità.
• Monica Canciani Consulente di Direzione – Opera da più di dieci anni in diversi significativi progetti di consulenza di direzione e formazione, con particolare interesse all’ambito sanitario pubblico e privato attraverso lo sviluppo e implementazione di sistemi di gestione e modelli organizzativi finalizzati alla mappatura e gestione del rischio.
• Massimo Farina Amministratore dello Studio EmmEffe S.r.l. – Ha oltre venti anni di esperienza nell’ambito dell’organizzazione sanitaria, coordina ed opera in significativi progetti di consulenza e formazione nell’area dei processi organizzativi, dei percorsi diagnostico terapeutico assistenziali e di gestione del rischio. È impegnato in numerosi progetti presso aziende sanitarie, socio-sanitarie e sociali, società scientifiche a livello Nazionale, sviluppati in alcuni casi anche in partnership pubblico privato con le istituzioni regionali.
Edizione Studio Emmeffe Srl – 2018
Farina M., Canciani M., De Paoli G., Bizzarri G.
Il manuale è strutturato in cinque capitoli che guidano all’applicazione pratica della FMEA nell’ambito dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali.
Il primo capitolo introduce le logiche del rischio e dei percorsi come strumenti di governance, presenta una sintetica panoramica sui modelli di rete clinica ambito di sviluppo dei percorsi.
Il secondo introduce la strategia aziendale e la gestione strategica del rischio con riferimento ai piani triennali ed annuali, sino ad un esempio di piano di gestione del rischio clinico con riferimento agli obiettivi di budget.
Il terzo delinea il processo aziendale di gestione del rischio clinico e fornisce un quadro sinottico degli strumenti retrospettivi e prospettici per la gestione del rischio clinico ed introduce la FMEA.
Il quarto riporta le origini della FMEA come strumento di lavoro di diversi modelli tecnico-organizzativi di rilievo internazionale e fornisce una visione d’insieme delle caratteristiche dello strumento
Il quinto descrive l’approccio metodologico della FMEA per le sue diverse fasi: identificazione del percorso critico, studio del percorso, analisi dei rischi, piani di contenimento e monitoraggio.
Gli esempi applicativi della FMEA – Failure Mode and Effect Analysis sono relativi alla gestione del rischio clinico nel PDTA del paziente con cancro della mammella implementato presso l’ASL di Biella.
La finalità del manuale è quella di fornire un supporto pratico ed operativo nell’applicazione della FMEA, utile a tutto personale sanitario interessato nella gestione dei PDTA.
La pubblicazione ha il patrocinio del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO) e l’edizione è stata realizzata con il contributo incondizionato di Novartis S.p.A.
Gli autori
• Massimo Farina Amministratore dello Studio EmmEffe S.r.l. – Ha oltre venti anni di esperienza nell’ambito dell’organizzazione sanitaria, coordina ed opera in significativi progetti di consulenza e formazione nell’area dei processi organizzativi, dei percorsi diagnostico terapeutico assistenziali e di gestione del rischio. È impegnato in numerosi progetti presso aziende sanitarie, socio-sanitarie e sociali, società scientifiche a livello Nazionale, sviluppati in alcuni casi anche in partnership pubblico privato con le istituzioni regionali.
• Monica Canciani Consulente di Direzione – Opera da più di dieci anni in diversi significativi progetti di consulenza di direzione e formazione, con particolare interesse all’ambito sanitario pubblico e privato attraverso lo sviluppo e implementazione di sistemi di gestione e modelli organizzativi finalizzati alla mappatura e gestione del rischio.
• Gianni De Paoli Consulente di Direzione – Opera da più di dieci anni in diversi significativi progetti di consulenza di direzione e formazione, con particolare interesse all’ambito sanitario pubblico e privato attraverso lo sviluppo e implementazione di sistemi di gestione e modelli organizzativi finalizzati alla mappatura e gestione del rischio. È Project Manager Certificato PMI.
• Giancarlo Bizzarri Dopo aver sviluppato un’esperienza ventennale nell’ambito della consulenza di direzione presso le principali aziende sanitarie, socio-sanitarie e sociali, Agenzie Regionali a livello Nazionale, ha ricoperto il ruolo di Direttore di Dipartimento e Direttore della Programmazione e Controllo di Gestione della Azienda ULSS 9 di Treviso. Oggi opera come consulente e formatore coordinando significativi progetti di riorganizzazione, revisione dei processi e sviluppo delle competenze nell’ambito della sanità.